Lesione del nervo ulnare dopo protesi di spalla
Veronica (nome di fantasia) si è rivolta a Iuremed dopo un intervento di protesi inversa di spalla destra, eseguito per trattare una grave artrosi gleno-omerale che le causava dolore e limitazione nei movimenti. L’operazione, eseguita in una struttura privata romana, avrebbe dovuto restituirle libertà articolare e qualità di vita. Invece, il decorso post-operatorio è stato segnato da gravi complicanze neurologiche e funzionali che hanno reso la sua condizione peggiore rispetto a quella di partenza.
La patologia e l’intervento subito
L’artrosi gleno-omerale rappresenta una forma degenerativa che danneggia l’articolazione della spalla, riducendo progressivamente la capacità di movimento. L’impianto di una protesi inversa di spalla è oggi una tecnica consolidata, indicata nei casi in cui la degenerazione articolare si accompagna a lesioni dei tendini della cuffia dei rotatori.
L’intervento di Veronica, tecnicamente riuscito, avrebbe dovuto garantire la scomparsa del dolore e un progressivo recupero della funzionalità. Tuttavia, poche ore dopo l’operazione, la paziente ha avvertito un dolore acutissimo irradiato lungo tutto il braccio, seguito da una perdita di sensibilità e di forza nella mano destra.
Nei giorni successivi la situazione è peggiorata: il quarto e quinto dito sono rimasti immobili e insensibili, compromettendo completamente la capacità prensile.
Le complicanze e il percorso successivo
Gli accertamenti diagnostici hanno rivelato una lesione del nervo ulnare a livello del gomito — il nervo che consente la motilità fine della mano e la sensibilità del lato interno dell’avambraccio.
La paziente si è sottoposta, presso il Policlinico Gemelli, a un intervento di decompressione del nervo ulnare. Purtroppo, il danno nervoso si era già stabilizzato: il recupero funzionale è stato minimo e Veronica è rimasta affetta da una paresi parziale permanente della mano destra.
Le responsabilità individuate dal CTU
La Consulenza Tecnica d’Ufficio ha accertato che la lesione del nervo ulnare non può essere considerata una semplice complicanza inevitabile.
Dall’analisi della documentazione e della dinamica clinica, i periti hanno rilevato che:
- l’intervento è stato eseguito con modalità non del tutto conformi alle regole di prudenza chirurgica;
- la sofferenza acuta del nervo, insorta subito dopo l’intervento, è compatibile con un evento iatrogeno da compressione o stiramento, probabilmente legato a una mancata protezione delle strutture vascolo-nervose o a un ematoma post-operatorio non gestito tempestivamente;
- non è stato acquisito un consenso informato completo, poiché nella documentazione mancava la firma della paziente e non risultavano adeguatamente descritti i rischi specifici dell’intervento.
I consulenti hanno quindi ritenuto che la condotta dei sanitari fu imprudente e imperita, in un intervento che non presentava particolari difficoltà tecniche e che, se correttamente eseguito, non avrebbe dovuto generare danni permanenti.
Il danno residuato
Oggi Veronica presenta:
- deficit motorio e sensitivo dell’arto destro, con impossibilità a utilizzare pienamente la mano e limitata forza nella presa;
- marcata riduzione della mobilità della spalla, che non ha recuperato la funzionalità attesa dopo l’intervento;
- difficoltà nelle attività quotidiane e ripercussioni psicologiche dovute alla perdita di autonomia.
Il danno biologico permanente complessivo è stato stimato nel 34%, di cui una quota del 10% come danno iatrogeno aggiuntivo direttamente correlato all’errore chirurgico.
La tutela con Iuremed
Grazie all’intervento dei professionisti di Iuremed, Veronica ha potuto far valere le proprie ragioni e ottenere un giusto risarcimento per il danno subito.
Se anche tu o un tuo familiare avete vissuto un’esperienza simile, contatta il numero verde 800 931 194 per una valutazione gratuita del tuo caso e per conoscere i tuoi diritti in materia di responsabilità medica.








