Paralisi delle corde vocali dopo intervento alla tiroide
La storia di Paola, 49 anni all’epoca della sua vicenda clinica, inizia nel 2014 con un ricovero presso una clinica nel casertano. Deve essere sottoposta a un intervento di tiroidectomia totale con lobectomia bilaterale. Subito dopo l’operazione, però, Paola non respira bene e non riesce a parlare. Si reca allora presso altre strutture ospedaliere per eseguire accertamenti e visite specialistiche che evidenziano la paralisi della corda vocale destra per recisione del nervo laringeo.
Si rivolge quindi a IUREMED per capire cosa è successo in sala operatoria, per accertare eventuali responsabilità mediche e ottenere un giusto risarcimento.
Tiroidectomia: il contesto
La tiroidectomia è un intervento chirurgico che prevede la rimozione di tutta o parte della tiroide. I motivi possono essere diversi: si può praticare per un cancro alla tiroide, per la presenza di un nodulo tiroideo maligno o per una condizione di ipertiroidismo o di gozzo.
Nei casi in cui si sospetta un carcinoma della tiroide, un nodulo sospetto, un gozzo con aumento di volume e deviazione tracheale, è indicata una tiroidectomia totale.
Se i noduli sono benigni, invece, si può anche eseguire una tiroidectomia parziale, cioè rimuovere soltanto una parte della tiroide, in genere un solo lobo, sinistro o destro. Per questo motivo è anche chiamata lobectomia tiroidea destra o sinistra.
I Fatti
Paola è ricoverata presso una clinica convenzionata in provincia di Caserta per essere sottoposta a un intervento di tiroidectomia totale e lobectomia bilaterale. Il verbale dell’intervento indica il mancato coinvolgimento del nervo ricorrente destro (o nervo laringeo inferiore), così come la cartella clinica. Tuttavia, il post-operatorio di Paola non è coerente con tali indicazioni. La donna, infatti, presenta difficoltà respiratorie (dispnea) e disfonia (un disturbo caratterizzato da un’alterazione del timbro della voce, che può essere dovuta a diverse cause organiche o funzionali della laringe e delle corde vocali), che non si risolvono nel tempo. Proprio per la persistenza dei sintomi, Paola decide quindi di rivolgersi ad altre strutture mediche e di sottoporsi ad accertamenti diagnostici e a visite specialistiche. I risultati evidenziano una paralisi della corda vocale destra per recisione del nervo.
Ad oggi Paola presenta dispnea, anche a riposo, disturbi della fonazione, disfagia (difficoltà nella deglutizione) e una cicatrice chirurgica in rilievo, a collare, e ipocromica (cioè di colorito più chiaro).
Le responsabilità mediche
La consulenza tecnica di ufficio è giunta alle seguenti conclusioni. L’evento lesivo, cioè la recisione del nervo laringeo è la causa dei disturbi pneumofonici di Paola, come la disfonia e i disturbi respiratori. Si ravvisa quindi un comportamento di negligenza e di imperizia da parte del chirurgo. È dunque provata la presenza di un nesso causale tra l’errore chirurgico e l’insorgere della grave disfonia di cui Paola è ormai colpita.
L’intervento di tiroidectomia segue metodiche stabilite dalla prassi e dalle linee guida mediche, trattandosi di una prestazione sanitaria del tutto routinaria e priva di carattere di eccezionalità. È il trattamento adeguato al caso clinico di Paola ed era stato programmato, poiché non aveva carattere di urgenza.
Anche la struttura sanitaria possedeva tutti i requisiti tecnico-professionali tali da poter offrire un’adeguata prestazione. Tuttavia, la paresi di una corda vocale, nel post-operatorio, è legata senza dubbio alla lesione del nervo ricorrente omolaterale e ascrivibile alla responsabilità professionale del chirurgo.
Paola ottiene dal Tribunale di Napoli un risarcimento complessivo di euro 19.378,88 per danni biologici permanenti.
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