Morte del paziente per lesione intestinale in corso di by pass gastrico
Quando i familiari della signora Anna hanno deciso di rivolgersi a Iuremed, avevano un solo obiettivo: capire cosa fosse davvero accaduto durante e dopo l’intervento chirurgico che, invece di migliorare la vita della loro cara, l’aveva tragicamente portata alla morte. Avevano bisogno di verità, ma anche di qualcuno che li accompagnasse in un percorso lungo e complesso, fatto di perizie tecniche, valutazioni mediche e responsabilità giuridiche. E quel qualcuno è stato Iuremed.
Per capire appieno la vicenda, è importante fare un passo indietro e comprendere cosa sia un by-pass gastrico, e perché una persona affetta da obesità patologica possa scegliere di sottoporsi a un’operazione così delicata.
Che cos’è un by-pass gastrico?
Il by-pass gastrico è uno degli interventi più noti e praticati nel campo della chirurgia bariatrica, ovvero quella branca della medicina che si occupa del trattamento chirurgico dell’obesità grave. L’obiettivo principale dell’intervento è limitare l’assorbimento del cibo e ridurre la quantità ingerita, favorendo così un’importante perdita di peso.
Nel dettaglio, l’intervento prevede la creazione di una piccola tasca gastrica, separata dal resto dello stomaco, che viene collegata direttamente all’intestino tenue. In questo modo, si salta (da qui il termine “by-pass”) una porzione significativa dello stomaco e dell’intestino, riducendo drasticamente l’assorbimento dei nutrienti e il senso di fame.
L’efficacia del by-pass gastrico nel trattare obesità e patologie associate come diabete, ipertensione e apnee notturne è ben documentata. Tuttavia, si tratta di una procedura complessa, che non è priva di rischi e complicanze.
Le complicanze del by-pass gastrico: quando l’intervento salva la vita, ma può metterla anche in pericolo
Come ogni operazione chirurgica, anche il by-pass gastrico può presentare delle complicanze, alcune delle quali anche gravi. Tra le più comuni si segnalano:
- Deiscenza delle anastomosi: ovvero la rottura delle suture tra le varie parti dell’intestino o tra stomaco e intestino, con possibile fuoriuscita di contenuti intestinali e infezione.
- Perforazioni intestinali: lesioni delle pareti intestinali che possono verificarsi durante l’intervento o successivamente.
- Fistole: comunicazioni anomale tra organi interni che possono derivare da un’infezione o una rottura di una sutura.
- Peritonite: infiammazione del peritoneo, spesso causata da perdite di contenuto intestinale nella cavità addominale.
- Sepsi: infezione grave e generalizzata dell’organismo, potenzialmente letale.
- Complicanze respiratorie: molto frequenti nei pazienti obesi, specie se affetti da sindrome delle apnee notturne (OSAS).
Tutte queste eventualità, se non riconosciute e trattate tempestivamente, possono avere esiti drammatici.
Il calvario della signora Anna: quando le complicanze non vengono gestite come si dovrebbe
È in questo contesto che si colloca la vicenda della signora Anna, affetta da obesità patologica di III grado (BMI 48), con una storia clinica complessa ma ben documentata. Il 20 aprile 2017 viene sottoposta a un intervento di mini by-pass gastrico in laparoscopia presso l’Ospedale di Napoli.
Sin dal primo giorno post-operatorio iniziano i problemi: la paziente manifesta forti dolori addominali, che porteranno alla scoperta di una perforazione intestinale. Da quel momento inizia una vera e propria escalation chirurgica: la signora Comitale viene sottoposta ad altri tre interventi nei giorni successivi per cercare di contenere i danni, tra cui un’ulteriore laparotomia e la conversione dell’intervento in un by-pass secondo Roux-en-Y.
Nonostante tutti gli sforzi, la situazione clinica continua a peggiorare. La paziente sviluppa una sepsi grave, causata da una peritonite e da una fistola enterica persistente, come confermato anche dalla TC effettuata il giorno del decesso. La mattina del 1° maggio 2017, mentre si preparava l’ennesimo tentativo chirurgico per tamponare la situazione, la signora Anna subisce un arresto cardiocircolatorio da cui non si riprenderà più.
Il lavoro di Iuremed e il riconoscimento del Tribunale
Grazie all’intervento di Iuremed, i familiari della paziente sono riusciti a ricostruire tutta la vicenda con precisione e rigore scientifico. È stata presentata una richiesta di risarcimento fondata su una dettagliata documentazione medica e legale, supportata anche dalla relazione tecnica di parte.
Fondamentale è stata la Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) disposta dal Tribunale, che ha confermato quanto sostenuto dagli eredi: il decesso della signora Anna era causalmente collegato all’errato approccio chirurgico iniziale, e aggravato da una gestione post-operatoria non conforme alle buone pratiche cliniche. I consulenti del giudice hanno parlato apertamente di una condotta imperita e imprudente da parte dei sanitari, sottolineando come le complicanze emerse – pur essendo note e possibili – non siano state gestite in modo adeguato.
All’esito della CTU, il Tribunale di Napoli ha emesso una sentenza che ha dato ragione agli eredi, riconoscendo un risarcimento complessivo di circa 800.000,00 € per la morte ingiustamente subita della loro congiunta.
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