Lesione del nervo femorale durante intervento chirurgico ginecologico

La vicenda clinica di Nicoletta, 58 anni all’epoca dei fatti, inizia quando si sottopone a colonscopia che evidenzia una rigidità intestinale per compressione estrinseca, cioè esterna all’organo. La situazione però è più grave del previsto e Nicoletta è ricoverata con una diagnosi di carcinoma ovarico e alla mammella e subisce un delicato intervento chirurgico. Ma nel post-operatorio, la donna non muove più la coscia sinistra e ha un forte mal di schiena. La degenza si rivela quindi più complessa del previsto.

Nicoletta si rivolge a IUREMED per capire le cause delle serie complicanze successive all’intervento. 

Assonotmesi del nervo femorale: il contesto

Si tratta dell’interruzione anatomica dell’assone (la guaina che permette la conduzione degli impulsi nervosi) con nessuna o parziale interruzione del tessuto connettivo.

Questo tipo di lesione del nervo prevede comunque una ricrescita dell’assone che può però richiedere molto tempo e può essere inibita dalla formazione di cicatrici.

Formicolio, movimenti non completi o difficili da eseguire e dolore sono i sintomi più comuni. Con l’aiuto della fisioterapia, elettrostimolazione o uso di tutori è possibile migliorare la situazione senza intervento chirurgico.

I Fatti

In seguito a una colonscopia Nicoletta è ricoverata presso un ospedale a Varese per carcinosi di ovaio e mammella. Operata d’urgenza, l’intervento chirurgico è piuttosto complesso: è tolto una parte dell’intestino e una parte della mammella (quadrantectomia), compresi i linfonodi dell’ascella sinistra. È anche sottoposta a 3 cicli di chemioterapia. Dopo qualche giorno, è richiesta una consulenza neurologica per ipostesia (riduzione della sensibilità), iperalgesia e allodinia (dolore causato da uno stimolo che normalmente non lo provoca) della coscia sinistra e altri sintomi che fanno pensare a una neuroprassia del nervo femorale sinistro, cioè blocco o compressione del nervo. È sottoposta a EMG (Elettromiografia) dove si evidenzia sofferenza dei nervi del muscolo quadricipite sinistro.

La lettera di dimissioni riporta carcinoma di alto grado dell’apparato genitale e della mammella sinistra, la chemioterapia e il deficit del nervo femorale sinistro e febbre ricorrente.

Dopo un paio di mesi la donna si sottopone a EMG della gamba sinistra presso un altro nosocomio che riscontra una grave assonotmesi (lesione) del nervo femorale sinistro che impedisce a Nicoletta di muovere la coscia.

Le responsabilità mediche

I tecnici della CTU riconoscono che l’intervento eseguito dall’ospedale di Varese è stato molto impegnativo, a elevata complessità ma che ha salvato la vita a Nicoletta. Risulta anche fuori di dubbio che la lesione del nervo derivi dall’intervento, non essendo mai documentata in precedenza. Tale lesione è considerata un evento prevedibile ma prevenibile e nella documentazione medica non c’è alcuna indicazione che sia stato fatto tutto il possibile per prevenirla. Per questo motivo è da considerarsi come danno.

La vicenda si conclude con una transazione bonaria con la controparte e il riconoscimento di un risarcimento.

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